domenica 21 novembre 2010

NBA: NY, it'easy, basta dare la palla al Gallo...

Bello immaginarselo nello spogliatoio, con i compagni riuniti tutti attorno, magari in un remake del "Magic Johnson" ante-gara 6 finale NBA 1980, Los Angeles Lakers-Philadelphia 76ers: "Tranquilli, c'è il Gallo"; oppure, più pepato: "Give me that fuc@#g ball!!!". Insomma, qualcosa è cambiato nella Grande Mela, ai New York Knicks soprattutto: e non sono le tre vittorie consecutive (in trasferta!) ottenute dalla squadra di Mike D'Antoni, dopo lo 0-5 che aveva fatto traballare e non poco la panchina dell'ex Olimpia. No. Non sono nemmeno le quattro partite consecutive oltre i 20 punti di Danilo Gallinari, che ieri ha eguagliato il proprio "best" in carriera raggiungendo quota 31 nel successo (http://www.nba.com/games/20101120/NYKLAC/gameinfo.html?ls=gt2hp0021000190#nbaGIboxscore) di NY a Los Angeles, sponda Clippers (oltre 25 di media nelle ultime 4 uscite, contro Denver, Sacramento, Golden State e, appunto, Clippers).


Nè, tantomeno, il fatto che, pur con un bilancio negativo, 6 vinte e 8 perse, in questo momento i Knicks sarebbero, udite udite, ai playoffs, a est. I tifosi, che vanno a umori o meglio a vittorie, sono già scatenati sui Social Network, dove si leggono cose del tipo: "Ragazzi, calma, abbiamo battutto i Clippers, Svegliatemi quando sbancheremo Boston"; di rimando: "Ma tre vittorie consecutive in trasferta non si vedevano dall'alba dei tempi". Insomma, dove vogliamo arrivare? Semplice, a quanto avevamo sostenuto dall'inizio della scorsa stagione: se Danilo Gallinari da Sant'Angelo Lodigiano gioca, come sta facendo nelle ultime 3 partite, 40' di media, attacca il canestro, si procura (e poi realizza) una decina di tiri liberi a partita, poi prende fiducia dal perimetro; se segna 17 punti nell'ultimo periodo perché finalmente i compagni la palla gliela danno in quel dannatissimo quarto-quarto, beh, se accade tutto questo, allora mettetevi comodi, sempre per citare Magic, e"enjoy the show", godetevi lo spettacolo. Non è un problema di punti, di tiri, di gomito, di fiducia, di Mike, del gioco veloce o a metà campo, di quello che volete. Il punto è uno e uno solo: fiducia. Qualcuno a New York ha parlato, chiaro, una settimana fa: le partite le vincono (o perdono, ma l'importante è essere chiari) Amare Stoudamire e Danilo Gallinari. Punto.
Eccovi serviti. Ricapitoliamo: ieri notte New York sbanca Los Angeles, demolendo i Clippers di un sontuoso Griffin (rookie da 44 punti, 15 rimbalzi e 7 assist) con 39 punti di Amare, 31 di Danilo. Per il Gallo le statistiche parlano chiaro: 42' in campo, 7/11 al tiro (comunque pochi...), 4/6 da tre, 13/13 ai liberi, 4 rimbalzi, 2 assist, 4 recuperi, 1 palla persa. Ed è così, più o meno, da quattro partite. Nei momenti decisivi di ogni match, ovvero nel quarto periodo, che la squadra sia sotto o sopra, è lui a volere, e finalmente avere, la palla in mano. Quello che in fondo, chiedevamo a Mike D'Antoni. Adesso, con la schiena che non fa le bizze, con la mano destra a posto, con la fiducia di tutti, comincia la nuova, vera avventura di Danilo Galinari nell'NBA. A proposito, andate sul sito ufficiale della National Basket Association. Potete regalare un voto al Gallo per vederlo al prossimo All Star Game, non nella gara del tiro da tre: no no, nella partita vera. Se continua così, l''impresa impossibile diventa quasi possibile.

Aspetto un vostro commento, meglio se critico, nell'apposito spazio sotto questo post!! Grazie!

Nessun commento:

Posta un commento